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      Quanti villaggi crearonsi attorno a un convento o ad una chiesa! quante boscaglie, tane di fiere e di masnadieri, venner ridotte a rigogliose foreste! quante grillaje si convertirono in masserie, e migliaja di ulivi al piano e milioni d'abeti e di faggi al monte si naturarono! Basti ricordare come la regola camaldolese imponga di piantar ogn'anno una determinata443 quantità di abeti, e proveda attenta alla cura, al taglio, al ripiantamento delle foreste, il cui rigoglio fa ammirare ancora, ahi per poco! i devoti recessi di Camaldoli, di Monte Senario, della Vernia.
      In Firenze poi, dai tempi di sant'Ambrogio e di Carlomagno giù fin ai Lorenesi, mille edifizj o sacri o caritatevoli s'annestano alle memorie delle famiglie444; nell'infausto assedio del 1529 tra i più grandi sagrifizj fatti alla patria contossi il dover distruggere qualche cappella, qualche dipintura, e gli anni successivi s'adoperò a riparare quei danni. Anche di fuori piaceansi i Fiorentini di eriger monumenti di devozione, come sono a Roma San Giovanni de' Fiorentini, a Lione Santa Maria e l'Ospedale di Tommaso Guadagni, a Napoli la Certosa, a Lucca le loggie di San Friano, a Milano la cappella di san Pietro Martire, eretta da Pigello de' Portinari in San Eustorgio; in Venezia Sant'Antonio da Goto degli Abati, a Gerusalemme un ospedale da Cosimo padre della patria. Laonde il Richa disse che «della storia nostra il più pregevol soggetto non può negarsi sia il clero fiorentino»445.
      Le laudi contrapponeano la pietà e la carità all'osceno sensualismo dei canti carnascialeschi446. Mentovammo il Concilio ecumenico xvii, che fu il terzo tenuto in Firenze, dove nella, sessione xxv, Orientali e Occidentali professarono che «il romano pontefice è successore di Pietro principe degli apostoli, vero vicario di Gesù Cristo, capo di tutta la Chiesa, padre e dottore di tutti i Cristiani; a lui esser data da Nostro Signor Gesù Cristo, nella persona di Pietro, piena podestà di reggere e governare la Chiesa universale, secondo è pur contenuto negli atti dei concilj ecumenici e nei santi canoni».


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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