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      «Jeri fu finito d'esaminar Rafaello Risaliti, ritenuto per l'offizio della Santa Inquisizione di Roma, a la quale mi son trovato sempre presente. La somma della sua confessione è d'avere, già 4 anni sono, mentre era all'abbadia di Salignì, del vescovo d'Osimo in Francia, sentito ragionar di molte volte, e in molti luoghi straparlar della messa, del papa, delle indulgenze, del purgatorio e di simili cose; aver consentito a chi ne ragionava, e lui stesso averne ragionato e restato persuaso; ma partito di là, che sono ormai due anni, esser insieme partito da tutte quelle opinioni, il che fa creder facilmente e per la giustificazione ch'egli dà della vita sua da poi il ritorno, e per le lacrime e contrizioni ch'egli mostra avere, confessando il delitto e domandando castigo e perdono. Et ancor ch'egli abbi tardato fin all'ultimo di confessare, l'ha fatto piuttosto per paura che per mala volontà. Manderò, se così piace all'E. V., la copia dell'esamine a Roma poichè le ricerca, con ricordar a quelli Signori Illustriss. et Reverend. la pronta espedizione.
      «Il frate degli Umiliati qui di Santa Catarina ha finalmente confessato aver dato la sassata a san Francesco per collera, parendogli malagevole l'uscir d'Ognisanti. Aver menato nel monastero male femmine vestite da uomo. Aver detto messa dopo questi delitti, senza essersi prima confessato. Ne scriverò con buona licenza di vostra signoria due parole a monsignor illus. Borromeo, come a protettore, e se gli darà poi il debito castigo»460.


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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