Pagina (39/895)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Oltra di questo, esso monsignor reverendissimo arcivescovo, inerendo alle determinazioni della santa Madre Chiesa ordina, che tutti i fedeli cristiani dell'uno e l'altro sesso, vogliano in qualunque festa di pasqua della resurrezione del nostro Signore, o almeno per tutta l'ottava d'essa pasqua, confessare i suoi peccati al sacerdote, e pigliare il santissimo sacramento della Eucaristia, secondo la predetta determinazione della santa madre Chiesa: altramente, non rispettando qualità nè grado di persona alcuna, si scomunicheranno per nomi e cognomi, e saranno cacciati fuora delle chiese con gran vitupero: e morendo in tale errore e pertinacia, se sepelliranno al terragio: e a quelli che per due anni continui non si saranno confessati nè comunicati gli se procederà contra, e saranno puniti nelle pene di ragione e delli sacri canoni; etiam, se sarà spediente, con intervento del cesareo fisco.
      Ed acciocchè non si possa pretessere ignoranza, nè pigliare scusa alcuna, per tenor delli presenti esso monsignore ammonisce per il primo, secondo, terzo e perentorio termine tutti i prepositi, rettori, vicerettori, capellani, curati, sacerdoti e altri ministri delle chiese della città e diocesi di Milano, che in cadauna e tutte le domeniche della quadragesima di qualunque anno, alle loro Messe, nelle ore che si troverà congregato maggiore popolo, sotto pena di escomunicazione e di scudi vinticinque per cadauno contrafaciente o meno osservatore della presente ordinazione, da essere applicati alla fabbrica della chiesa maggiore di Milano, vogliano avvisare ed ammonire tutti li fideli cristiani, che nella solennità di pasqua scorrente, o almeno per tutta l'ottava della pasqua, si confessino, e si comunichino come di sopra, altramente si pubblicheranno per escomunicati. E affine che le presenti ammonizioni e comandamenti pervenghino a comune utilità di tutti, dopo la pubblicazione fatta nel cospetto del popolo, li sudetti monsignori reverendissimo e illustrissimo e molto reverendo Comissario Generale comettono e mandano, che siano affisse, inchiodate alle porte della chiesa maggiore di Milano, e della chiesa di Santo Ambrogio maggiore, e della Scala di essa città. Nelle altre città del dominio manda il sudetto Generale Comissario siano affisse alle chiese loro maggiori, acciocchè da tutti possan essere vedute, lette, ed alla giornata pubblicate, nè rimanga iscusazione d'ignoranza di non avere inteso quello che si è patentemente pubblicato.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Gli eretici d'Italia
Volume Terzo
di Cesare Cantù
Utet
1866 pagine 895

   





Madre Chiesa Eucaristia Chiesa Milano Messe Milano Comissario Generale Milano Santo Ambrogio Scala Generale Comissario