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      Ma ciò che è fatto, non si disfà. Un solo chiarimento mi resta a chiedervi, e questo si riferisce particolarmente al mio personale decoro. È reale, è positivo, oppur è solamente simulato il complessivo congedo di tutti quattro i chierici? In altre parole, vi riserbereste forse in petto il disegno di richiamare fra poco tre di loro, per infliggere l’esclusione ad un solo?»
      «No» rispose essa. «Il cielo non voglia! Comunque e definitiva è, e sarà per tutti, l’esclusione!»
      «Avrete bastante fermezza da resistere ai maneggi delle monache che li proteggono?»
      Ci trovavamo presso una cappella, dedicata alla Vergine. La badessa si volse verso l’immagine, e levando le mani al cielo:
      «Giuro» disse, «per Maria santissima, che nessuno di loro ritornerà».
      «Ed io giuro» soggiunsi, «che se uno di loro entrasse per una porta, io uscirei subito da quell’altra!».
      Ci separammo in pace.
      Ma la povera donna era più di parole che difatti. Ella contava i voti che le si rendevano indispensabili alla riconferma nel badessato.
      Di lì a otto giorni i tre chierici ritornarono.
      Né a questo si ristrinse l’intrigo; tentò inoltre la consorteria di spandere sul mio portamento un’ombra di denigrazione. A che non giunge la perfidia fratesca!
      Quegli dei quattro chierici, che di fatto era espulso dalla chiesa, fu da’ confessori e dai monaci della chiesa stessa denunziato al cardinale; il quale, con altrettanto smoderato desiderio di arrendersi
     
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      alle voglie delle sue creature, l’obbligò a deporre l’abito clericale. L’abbadessa aveva mancato al suo giuramento: io volli mantenere il mio.


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Misteri del chiostro napoletano
di Enrichetta Caracciolo
pagine 337

   





Vergine Maria