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      Dopo ciņ non parrą strano che gli splendidi coloritori, com'č il Regaldi, riescano un po' meno felici, ove a rendere la tenuitą del concetto richiederebbesi tale una nitiditą di disegno e una facilitą di lingua propria netta e viva che non č di troppi oggigiorno. Racconta il Regaldi come riparasse da un temporale nella capanna del vecchio Giacomo, padre della Lucia, della pastorella con la cui vaga figura abbiamo fatto conoscenza pur ora. La folgore serpeggiava innanzi al finestrino della capanna, romoreggiavano i tuoni, e il poeta mormorava certi versi del Tasso. Ma «il buon vecchio levatosi da sedere volse gli occhi alla imagine di Maria; e, stesa la callosa destra, prese il rosario, e, baciatolo, mormorņ una preghiera e versņ qualche lagrima. Lucia, vedendomi intento a quell'atto religioso, mi disse: - Il padre stringe il rosario, che la cara madre aveva fra le mani, quando morķ in questa capanna pregando per noi. Quell'immagine e quel rosario sono il nostro scampo nelle disgrazie. Ah! vedete come gią cessa lo scrosciar dei tuoni e il diluviar della pioggia?» Scommetto che il Baretti, per esempio, uomo rotto com'era e non portato da vero all'idillio, questo discorsetto l'avrebbe fatto un po' meglio, con piś naturalezza vo' dire. Del che molte ragioni si potrebbon recare: a me basta avvertire che quel che manca specialissimamente al nostro secolo, al nostro secolo che pur si vanta di esser ritornato alla natura ed al vero e grida tant'alto contro il cosķ detto convenzionalismo e le accademie, č a punto in generale un po' di natura e di veritą al men nello stile.


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Conversazioni critiche
di Giosuč Carducci
Sommaruga Roma
1884 pagine 237

   





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