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      Ma l'intenzione lo spirito e le fogge della caricatura heiniana non si possono né cogliere intere né ammirare adeguatamente, se non si avverta da principio che Atta Troll è un tipo un po' complesso: è il germanesimo caparbio in certe sue evoluzioni politiche e insieme in certe fasi dell'arte: è, se vogliamo dirlo piú breve, il germanesimo romanticamente politico. «Come in Germania - séguiti qui il Chiarini - la scuola romantica pura attribuí a sé il monopolio della virtú, del liberalismo, dell'amore di patria, e come i purissimi dei romantici tedeschi furono i poeti svevi; Atta Troll è anche la satira del romanticismo tedesco in generale e della scuola sveva in particolare».
      Se non che, prima di far conoscenza piú stretta con la caricatura heiniana, è giusto avvertire quel che notava l'Hillebrand: «L'Atta Troll comincia a non avere piú in Germania quel che oggi dicesi una grande attualità. La scuola patriottica dei tedeschissimi (Deutschthümler), che avea per motto il frisch, fromm, fröhlich, frei, e della quale è uno de' capi il padre Iahn, come Heine lo chiama, erasi già in parte modificata verso il 1840, quando il Gervinus ed altri, rinunziando a certe ridicolezze di forma e di linguaggio, infusero nuova e piú seria vita alla tendenza nazionale, benché serbassero poi nel fondo lo stesso orgoglio smisurato, lo stesso sentimento della propria virtú, lo stesso disprezzo per le nazioni neolatine. Cotesta scuola può dirsi che nel 1866 rimanesse interamente disfatta. Tuttavia i Mommsen i Wais ed alcuni altri non sono, chi ben guardi, che una terza metempsicosi dell'orso immortale»5.


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Conversazioni critiche
di Giosuè Carducci
Sommaruga Roma
1884 pagine 237

   





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