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      Quando? Stampata fu nel 1525; e l'autore, nato in terra d'Abruzzi circa il 1473,(37) viveva a Napoli maestro in casa i Rota, il maggior de' quali, Bernardino, verseggiatore latino e toscano elegante, lo salutņ
     
      Novo di poesia fiorente aprile.
     
      Altro che aprile! la poesia del Marsi diffondesi in un temporale d'ampolle esuberantemente meridionali, tanto che qualcuno sospettņ di parodia; ma non č né il tempo né il luogo.
      Prima certo del 1528 un giovine di sedici o diciassette anni, Luigi Tansillo, imitava la Cecaria dell'Epicuro ne' suoi Pellegrini.(38) Due innamorati, Alcinio spagnolo e Filauto italiano, partitisi per disperati dalle case loro, il primo per tradimento il secondo per morte dell'amata donna, e scontratisi a caso in un bosco, si raccontano le loro disgrazie, contendendo con amorosa casuistica qual di loro stia peggio; poi risolvono di darsi morte, ma prima si accordano a descrivere con istemperati colori retorici le bellezze di lor donne. Dopo che, mentre Filauto č per appendersi con laccio al ramo d'un albero, ecco dal tronco gli suona la voce della morta ninfa, la cui anima ivi entro racchiusa lo stava aspettando, e distorna Filauto dalla morte, e lui ed Alcinio racconsolando con la speranza di migliori giorni li indirizza alla cittą di Nola a viver contenti sotto i signori del luogo, e poi la bella anima scortata lietamente dagli angeli tornasi al cielo. Anche qui, di pastorale non c'č che un po' di bosco e la denominazione di ninfa. La verseggiatura, pur ne' gruppi di endecasillabi e settenari misti, per la pompa e ricchezza delle rime, č ben lungi dal recitativo delle pastorali.


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Su l'Aminta di Torquato Tasso
Saggi tre
di Giosuč Carducci
Sansoni Firenze
1896 pagine 129

   





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