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      Fileno vede e ama Lilia ninfa di Diana, e va a parlarle e piegarla: ci riesce. Né anche un contrasto. Č una sfilata di ottave al modo del Poliziano, in buona lingua toscana, con qualche bel verso.
      Qualcosa di piú notevole parmi scorgere in due produzioni di questi anni stessi e delle stesse fonti: una senese e una fiorentina, sconosciuta finora, credo, la prima, conosciuta la seconda solo di nome.
      La senese č un'«ecloga pastorale» del mestissimo giovane Luca di Lorenzo.(45) Dopo un prologo in ottava rima a pregar d'attenzione gli uditori, escono per il bosco Euridice e Diversa ninfe, dialogando in terzine la prima vuol conoscere amore, e lo cerca; la seconda lo descrive dannoso, e consiglia fuggirlo. Cupido, che ha sentito il contrasto, si rivela alle ninfe salutandole diversamente accolto, si propone di consolare Euridice e punire Diversa: ciň in ottava rima. – Ecco la punizione: in terzine. Fantasia, un villano che ivi presso dormiva, svegliandosi tutto affannato scorge due donne e un citto (bambino, nell'idioma senese). Il citto; cioč Amore, lo chiama e gli presenta Diversa; che di súbito presa offre al villano il suo cuore. Fantasia risponde volere far altro che mangiarle il core; e respinge lei che si lamenta, rassegnata ai mali tratti del villano. – Ecco la premiazione; pure in terzine. Euridice č veduta dal pastore Orindio, che ne innamora ed č corrisposto: a' due che non badano sopraggiunto Bruco, altro villano, dice motti e propone giuochi men che onesti: č cacciato. – Nuova scena e altro dialogo in terzine.


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Su l'Aminta di Torquato Tasso
Saggi tre
di Giosuč Carducci
Sansoni Firenze
1896 pagine 129

   





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