Pagina (64/129)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ecco le ninfe al tempio di Amore: l'acqua fa il suo effetto. Tindaro torna amoroso: le ninfe tutte pietose si abbracciano coi loro pastori: l'eremita a quella vista anch'egli vuol tornare al secolo, credo per tōr donna: č sciolto. Amore vince tutto, e il contento ingenera la pietą: gli amanti felici risuscitano anche il selvaggio. E tutti insieme ballano.
      Delle molte osservazioni che avrei a fare, ne espongo una. Ricorda il lettore l'ecloga bellunese del 1513? Qui, come lą, uomini selvatici e ammazzamenti. Č curiosa questa ibrida trasformazione della rappresentazione mitologica toscana e dell'idillio classico napolitano che rimontando i due lati delle alpi aspira gli umori e i vapori dell'elemento fantastico romanzesco medievale, con ciņ allontanandosi piś sempre e del tutto dalla vera favola pastorale in prossima o attuale composizione. E se ne distacca per altre ragioni, in altra regione, cioč a Napoli, la forma ambiziosamente e freddamente rimasta mitologica e ovidiana con la Marzia. E con piś anche di stridore se ne distaccano la farsa plebea di stregonerie e divozioni cristiane: la tragedia plateale di apparizioni divine e di evocazioni diaboliche, di metamorfosi e di resurrezioni: la commedia grossiera di Merlini romiti, di pastori Truffaldini, di villani Curculioni, di Trasoni spagnoli e di ninfe larvate; la tela cangiante delle forme dialettali e delle metriche; si distaccano, dico, dalla linea pura, dalla temperanza composta, dalla euritmia melodica del nuovo dramma bucolico.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Su l'Aminta di Torquato Tasso
Saggi tre
di Giosuč Carducci
Sansoni Firenze
1896 pagine 129

   





Amore Napoli Marzia Merlini Truffaldini Curculioni Trasoni Tindaro Amore