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      Abbiano pazienza i signori mendacissimi gazzettieri; sono però i poverini degni di compatimento, poiché gli articoli falsi, principalmente quando sono maledici, mettono in voga le loro gazzette molto più dei veri. Il solo aggiunto straniero, che decorava l'esteriore della non mal piantata persona del veneziano, era il troppo strapazzato ordine della cavalleria romana, che appeso ad un brillante vermiglio nastro egli portava al collo en sautoir, cioè come i monsignori portano la croce. Egli aveva avuto quell'ordine dal papa Rezzonico, di felice ricordazione, quando ebbe la bella sorte di baciargli in Roma il sacro piede nell'anno 1760. Un ordine di cavalleria, qualunque ei sia, quando è brillante, è molto giovevole ad un uomo che, viaggiando, ha occasione di comparir nuovo in varie città quasi ogni mese: egli è un ornamento, una rispettabile decorazione che impone a' sciocchi; ond'è necessario, poiché di sciocchi il mondo è pieno, ed inchinati sono tutti al male, sicché quando il calmarli dipende da un bell'ordine di cavalleria che li rende estatici, confusi e rispettosi, è bene lo sfoggiarlo. Il veneziano poi finì di portare quest'ordine nell'anno 1770 a Pisa dove, trovatosi in bisogno di denaro, vendette la sua croce, ch'era adorna di brillanti e di rubini: era egli d'essa già da molto tempo disgustato, poiché decorati della medesima avea veduto varj ciarlatani.
      Otto giorni dunque dopo ch'egli giunse in Varsavia ebbe l'onore di cenare in casa del principe Adamo Czartoryski con quel monarca, di cui tutta l'Europa parlava, e ch'egli ardentemente bramava di conoscere.


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Il duello
di Giacomo Casanova
pagine 65

   





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