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      Di più non dissero, ma con arme basse, guardandosi in faccia, retrocessero lentamente entrambi dieci passi, onde restarono dieci passi geometrici lontani uno dall'altro, distanza ch'era quasi tutta la lunghezza della pergolata. Il veneziano, che aveva già montata la pistola tenendone la bocca verso terra, si adattò in fianco, come se dovesse battersi alla spada, ma senza punto allungar la guardia, ed in questa positura, levandosi il cappello e, portandolo al ginocchio sinistro, disse al Postòli: Votre Excellence m'honorera de tirer le premier. Egli rispose: Mettez-vous en garde. L'altro in un istante si mise il cappello, portò la stessa mano al suo sinistro fianco, alzò con l'altra mano la pistola, e, quando la vide dritta al corpo del Postòli, la sparò: nel medesimo istante il cavaliere sparò la sua, sicché i vicini non udirono che un sol colpo, tanto è vero che scaricarono nello stesso tempo. Se il Postòli non avesse perduto tempo, è cosa certa che avrebbe tirato avanti l'altro e l'avrebbe forse ucciso; ma egli perdette almeno tre secondi a rispondere all'altro: mettez-vous en garde (cosa alla quale non toccava a lui a pensare) ed a estendersi sul suo corpo, allungando a tutto suo potere la sua guardia, in modo che l'altro non potea più vedergli la testa, contro la quale supponea che il veneziano mirasse, in conseguenza delle parole che gli avea detto; parole, che egli disse per un modo di dire, non già con intenzion di eseguirle, poiché troppo disavantaggio ha il duellante che prende di mira il capo dell'avversario e non il petto.


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Il duello
di Giacomo Casanova
pagine 65

   





Postòli Votre Excellence Mettez-vous Postòli Postòli