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      Il veneziano, dopo aver detto all'avversario: fatemi l'onore di tirare il primo, non si credette tenuto a supporre che differisse nè a troppo allungare il civil complimento aspettando tutto il comodo dell'altro, nè pensò al fievole vantaggio di farsi più picciolo allungandosi sulla guardia, ma nella non incomoda positura in cui era, senza punto muoversi nè batter occhio, con polso fermo sparò, e nello stesso tempo che si sentì ferito alla mano sinistra, che cacciò presto nella saccoccia della giubba, vide il Postòli sostenersi con la sinistra a terra per non cadere, e l'udì dire: Je suis blessé. Gettò via il veneziano la pistola e corse ad esso, ma a mezza strada vide due sciabole polacche pendenti sopra lui pronte a tagliarlo in pezzi; e gli sarebbero già piombate addosso, poiché erasi fermato ed immobile attendea i due fendenti, se con voce di atroce collera il guerriero, che sostenevasi appena, vedendo que' sciagurati non avesse gridato: Canaille, respectez ce chevalier. - Canaglie, rispettate questo cavaliere1 A questi accenti si vergognarono quegli infingardi (alla polacca però veri amici del Braniscki) e si ritirarono. Corse il veneziano alla sinistra del generoso, e con la sua destra sotto l'ascella il sollevò, mentre alla dritta era accorso l'affannato generale ad aitarlo. In questa guisa il Postòli, camminando curvo sostenuto dai due e seguito dai suoi, giunse all'osteria cento passi di là distante, dove sdrajato sopra una gran sedia volle veder la sua ferita. Fu prestamente, supino come si tenea, sbottonato, ed alzatagli da' servi l'insanguinata camiscia sino al petto, si vide che la palla eragli entrata nel corpo fra la terza e quarta costa spuria alla dritta, ed era uscita descrivendo una diagonale lunga un palmo verso il mezzo dell'ippocondrio sinistro, lasciando illesi gl'intestini; tanto era egli allungato ed esteso quando ricevette il colpo.


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Il duello
di Giacomo Casanova
pagine 65

   





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