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      Saggio è colui che schiva tutte le occasioni di pari cimenti, ma chi vi si mette, a nessuna cosa dee tanto pensare quanto a disfarsi del nemico.
      Resta ad esaminarsi qual sia quello di questi due combattenti che abbia, prima di battersi, dato segno di maggior religione cristiana. Il gran panattiere andò a confessarsi; ma, se disse tutto, non capisco come possa essere stato assolto; e se non disse tutto, non intendo come egli possa essere rimasto in sua coscienza soddisfatto di una assoluzione carpita. Mi fu detto che ad un uomo di guerra si trova facilmente confessore, che permette ch'ei vada a battersi e modo provisionis gli dà anche innanzi tratto l'assoluzione in articulo mortis. Questo può forse essere; ma il duello tra questi due era affatto fuori della sfera di quelli che la religione una volta permettea, cioè quando regnava lo spirito della cavalleria errante; spirito che in certi bravi regna ancora. M'immagino che il Braniscki abbia detto al confessore che il suo onore esigea che andasse a battersi, e dovendo l'onore essere dal guerriero preferito alla stessa vita, egli avrà trovato un confessore assai docile. Così la cosa debb'essere; ma resto attonito di quella coscienza che persuade di aver legittimamente ottenuta l'assoluzione.
      Seppi poi in qual guisa ragionò il veneziano, il quale, cristiano cattolico, amava per lo meno quanto il Postòli l'anima sua, ed il quale non sarebbe certamente andato a battersi se fosse stato sicuro di restar morto, certissimo poi essendo che l'anima sua sarebbe andata nel foco eterno uscendo del suo corpo.


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Il duello
di Giacomo Casanova
pagine 65

   





Braniscki Postòli