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      Ecco la formula con la quale confessò il suo delitto. Se ad onta che a me non sembra duello, il mio conflitto col gran panattiere della corona fu veramente duello, me ne confesso, me ne pento e domando dalla santa madre chiesa l'assoluzione del mio peccato e la riabilitazione della mia persona nella comunione de' fedeli. Detto ciò il discreto padre l'assolse, e se ne andò. Il veneziano, per buone ragioni, comunicò per lettera questo fatto al principe palatino di Russia. Gli premea che il suo affare non potesse rigorosamente essere riconosciuto per duello; ed in fatti egli a rigore non ne avea tutti i requisiti.
      Il chirurgo intanto non era contento del progresso della ferita. Era nera, non gli piacea la suppurazione, il braccio era gonfio, e vedea imminente la cancrena. Il quinto giorno dopo la sfasciatura disse chiaramente che convenia ricorrere all'amputazione della mano; giunsero nel medesimo istante due chirurghi di corte, che dopo un serio esame decisero che indispensabil era il taglio. Vous consentirez donc, Monsieur, (disse il chirurgo, ch'era francese, al veneziano, che dopo cinque giorni trovavasi esinanito dalla fame) à vous laisser couper la main, nous ferons cela avec une adresse étonnante, et cela ne sera pas long; en deux minutes vous serez servi. - Monsieur (rispose l'ammalato), je n'y consens pas. - Et pourquoi, s'il vous plait? disse l'altro, ed ei rispose: - Parce que je veux garder ma main; et personne ne peut y trouver rien à redire, puisque je suis son maître souverain.


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Il duello
di Giacomo Casanova
pagine 65

   





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