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      Abbiamo nel sesto la ragione, perche quando noi voltiamo l'occhio fissamente in qualche oggetto per vederlo, quello si vede molto bene, e distintamente, mà gli altri oggetti adiacenti si veggono con qualche confusione, la quale è di mano in mano maggiore, quanto più quegli oggetti sono lontani da quel primo, nel quale abbiamo affissato la vista, il che accade, perche le pitture dentro dell'occhio, dove corrisponde l'asse dell'occhio si fanno distinte, e l'altre appariscono con maggior confusione, secondo che son piu lontane dal medesimo asse, come fù avvertito di sopra nell'immagini apparenti dentro d'una stanza.
      Settimo, Dalle medesime cose ben'osservate si vede chiara la ragione di quella apparenza, che si fa nell'occhio nostro, movendovi una mano, overo movendo con una mano un bastone, ò altra cosa con notabil velocità, conciosiacosache noi non vediamo allora la semplice mano, ò quel semplice bastone, ma vediamo come una continuata mano, ò bastone disteso per tutto quello intervallo, pe 'l quale si fà il movimento; e la ragione è perche movendo io v. g. la mia mano destra verso la sinistra, si và imprimendo nell'occhio mio, cioè sopra la tunica retina, l'immagine della mano in tutti quei siti, che sono dentro l'occhio tra la sinistra, e la destra, la quale immagine non così presto si dilegua, ma si conserva per un poco di tempo in modo tale, che la mano cammina dalla destra verso la sinistra, e ritorna alla destra avanti, che siano dileguate le prime, e l'intermedie immagini, & in tal modo vediamo la continuazione di quell'oggetto.


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Alcuni opuscoli filosofici del padre abbate D. Benedetto Castelli da Brescia
di Benedetto Castelli
1669 pagine 60