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      Tal conturbazione però non subito, & in instanti, ancorche sia rimosso l'oggetto di fuori, che ribatteva 'l lume nell'occhio può ritornare alla sua prima costituzione, ma spende qualche tempo nel restituirsi.
      Dalle quali cose abbiamo una piu chiara confermazione, & esplicazione di quanto si è detto nel settimo, ottavo, nono, e decimo, quesito.
      Di piu nel dodicesimo luogo abbiamo la ragione d'un'accidente, che si osserva nel contemplare la Luna nuova di tre, o quattro giorni, il quale accidente è, che quella parte della Luna, che ci si mostra con sembianza di risplendenti corna ci apparisce terminata da una circonferenza di cerchio maggiore notabilmente, che quella rimanente, che non è ancora tocca da i raggi del Sole, la qual rimanente mostra di essere terminata da circonferenza di cerchio notabilmente minore della circonferenza delle corna risplendenti, come si vede nella qui posta figura. Dove noi possiamo dire, che facendosi dentro dell'occhio l'immagine della Luna, que' lumi vividi, che dipingono le corna, non solo conturbano quella parte della retina, che precisamente feriscono, ma perturbano ancora le adiacenti, e contigue intorno intorno alle corna, e però la figura delle corna apparisce maggiore della figura della parte oscura.
      E così nel tredicesimo luogo potremo assegnare ragione chiarissima, per la quale vediamo le stelle, e gli altri lumi nostri terreni di notte tempo inghirlandarsi, e coronarsi di splendenti crini tanto grandi, che con quell'aggiunta ci appariscono venti, e trenta volte di maggior diametro, di quello ci apparirebbono, se venissero a terminare la nostra vista col nudo corpuscolo loro; il che non nasce da altro, che da quella conturbazione, che fanno i lumi pieni dell'oggetto lucido nell'occhio sopra la tunica retina, i quali non solo conturbano le parti della medesima retina a loro contigue, adiacenti, e circonfuse, e così ci fanno apparire l'oggetto maggiore di quello, che apparire dovrebbe, della qual materia il Signor Mario Guiducci nobil Fiorentino aveva vent'anni sono in circa, trattato contro di quelli, che non intendendo bene queste cose introducevano diverse debolezze, e vanissimi discorsi sopra l'ingrandimento, che fa il Telescopio adoprato intorno alle stelle; e questo fece in due sue lezzioni delle Comete, opera eruditissima, e frutto veramente nobile, e proprio di quel lucidissimo intelletto.


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Alcuni opuscoli filosofici del padre abbate D. Benedetto Castelli da Brescia
di Benedetto Castelli
1669 pagine 60

   





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