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      E cosi facendo riflessione a cotali contrarietà restava in dubbio, se l'industria degli uomini in una cosa di tanta importanza fusse, o non fosse bene incamminata. Ma finalmente non mi arrischiando di condannare l'universale giudizio, e l'uso comune stimai, che in tutti due questi modi di conservare il grano fosse qualche vantaggio, e tale, che compensasse il danno, che nell'una, e nell'altra maniera si ritrova.
      E considerando appresso, che il frequente trapasso da uno stato all'altro è sempre pernicioso, e cagione di corruzzione ne' corpi, come sarebbe dall'umido al secco, e dal secco all'umido: dal caldo al freddo, e dal freddo al caldo, pensai che il grano ne' granai veniva difeso dall'umido, e quello nelle buche, e fosse riposto era difeso dalle mutazioni, ed alterazioni esterne dell'ambiente, ne poteva il grano sotto terra conservato trapassare così facilmente da un contrario all'altro, come era soggetto il grano ne' granai collocato, il quale alterandosi l'aria ora da' caldi, ora da' freddi, ora dall'umido, ora dal secco era ancor'egli sottoposto alle medesime subitanee mutazioni.
      Da tal contemplazione conclusi, che quando si potessero accumulare insieme tutti due questi benefici, e vantaggi sarebbe stata cosa di gran momento per la conservazione del grano.
      Ed avendo di più osservato, che diversi corpi di diverse materie ricevono molto diversamente le impressioni esterne dell'ambiente, cioe chi piu, e chi meno: imperocche esponendo noi al Sole diversi corpi, come sarebbero Marmi, Legni, Bronzi, Terra, &c. e lasciandovegli stare eguale spazio di tempo, il metallo si riscalda assai piu, che la pietra, e la pietra piu della terra, e questa piu del legno, stimai, che dovendo noi conservare il grano con difenderlo dall'umido, e dalle mutazioni, ed alterazioni esterne, tutto ci sarebbe riuscito col rinserrarlo in vasi fatti di quella materia, la quale mantenendosi asciutta, fosse ancora meno capace di freddi, e di altre impressioni.


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Alcuni opuscoli filosofici del padre abbate D. Benedetto Castelli da Brescia
di Benedetto Castelli
1669 pagine 60

   





Sole Marmi Legni Bronzi Terra