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      La guerra d'Italia è parte della guerra civile d'Europa. La servitù d'Italia è patto europeo; l'Italia non può esser libera che in seno a una libera Europa. Allora apparve manifesto doversi sancire, contro l'alleanza dei pochi oppressori, l'onnipotente alleanza degli oppressi.
      Allora Mazzini compiè l'ardua sua missione, dettando con Ledru-Rollin e Daraz e Ruge, un nuovo patto che stringa Italia, non solo alla Polonia e alla Francia, ma alla stessa Germania, serva volente finora, e quasi sacerdotessa della servitù. E così, dalle opposte parti e dalle più nemiche genti giungono i peregrini al santuario commune della libertà!
      Qual è ora l'ostacolo alla libertà? La soldatesca. Una nazione che mette quattrocento mila gladiatori ad arbitrio d'uno o, di pochi, sarà sempre serva degli altrui voleri. E le stesse forme della libertà diverranno occasioni di corruttela. La Francia, si chiami republica o regno, nulla monta, è composta di 86 monarchie, che hanno un unico re a Parigi. Si chiami Luigi Filippo o Cavaignac: regni quattro anni o venti: debba scadere per decreto di legge o per tedio di popolo: poco importa: è sempre l'uomo che ha il telegrafo e quattrocento mila schiavi armati. La condizione suprema della libertà fu intesa solo dagli svizzeri e dagli americani: militi tutti e soldato nessuno.
      In Europa, quattro milioni di giovani vengono divelti dal seno delle nazioni, e armati e ammaestrati contro le loro patrie. Robusti per età e per salute, vivono, oziosi, delle miserie altrui; divorano quattro mila milioni.


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Considerazioni sul 1848
di Carlo Cattaneo
pagine 217

   





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