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      - Corsero ai piani d'abitazione: con baionette e spade forarono i ritratti: sfondarono armadi, ponendo mano a denari, orologi, argenterie. - Nei seguenti giorni, nascosti dietro le griglie dell'appartamento di Radetzky, giorno e notte facevano foco su chiunque passasse per la via, fosse donna, vecchio o fanciullo".
      Scrissero i prezzolati austriaci, che il maresciallo fece tosto udire il cannone d'allarme. Ma quando si udì il cannone, la città era già da più d'un'ora in preda alla rapina e all'uccisione. "Già cominciava a tuonare il cannone; erano le tre, quando s'udiva il primo colpo, seguito a brevi intervalli da altri due; ciò che volessero dire quei colpi e dove fossero diretti noi ignoravamo". Chi aveva ammonito il popolo del significato di quei segnali? Ha forse diverso rimbombo il cannone d'allarme dal cannone a mitraglia? A Brescia, il principe Carlo Schwarzenberg, a cui premeva di tener quel popolo tranquillo e inoperoso, lo invitò in persona propria alla pace e alla reciproca indulgenza; e fece inoltre publicare dal municipio che il "movimento ostile delle truppe sarebbe prima prudenzialmente annunciato dal castello con tre spari di cannone, caricati a sola polvere, acciò ognuno potesse ripararsi alle proprie case". Ma altro conveniva fare in Brescia, altro in Milano: bisognava punire le turbolenti città ad una ad una! - Se udiamo gli austriaci, ogni passo dell'esercito fu impetuosa vittoria; la brigata Wohlgemuth, di tirolesi, boemi, moravi, ogulini e artiglieri, espugnò d'assalto tutte le barricate al palazzo di governo.


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Considerazioni sul 1848
di Carlo Cattaneo
pagine 217

   





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