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      Chi non ha partigiani, non ha polizia.
      Nella strategia del secondo giorno, le truppe, non potendo, nè osando più vagare fra le barricate, intercettarono stabilmente le vie, presidiando 52 edifici. Cingevano inoltre per dodici chilometri i bastioni. Dalle porte, ove stavano con artiglierie, ora s'inoltravano pei corsi entro la città, ora escivano lungo la circonvallazione e le vie postali. Spezzate per tal modo, e legate a punti fissi, esse offersero prima l'aspetto dell'esitanza, poi quello dell'impotenza e del timore. Al palazzo di Giustizia, non si vergognarono d'aggrappar dalla porta con una lunga pertica uncinata, un compagno caduto. Due giovani sul ponte di Monforte affrontarono colle carabine un cannone, lo tennero indietro per un'ora; i soldati stavano nascosi fra le colonne del palazzo, o sdraiati a terra; un capitano che volle trarli sin oltre il ponte, cadde ucciso; la truppa si ricacciò nel palazzo, appostandosi dietro i comignoli del tetto e le finestre abbarrate. Fu quivi ucciso d'una cannonata Giuseppe Broggi, ammirato per l'infallibile sua carabina. Spirò d'un colpo di cannone, in mezzo al corso di Porta Romana, il calzolaio Valentini. Fu trafitto da una palla in fronte, sulli archi antichi del ponte di Porta Nuova, il salumiere Volonteri; ma quel monumento rimase un forte inespugnabile, difeso da Augusto Anfossi, Manara, Enrico Dandolo, Luigi Della Porta ed altri, che tosto o tardi diedero tutti per la patria la vita. Dal Broletto, un officiale minacciava codardamente ai cittadini la forca.


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Considerazioni sul 1848
di Carlo Cattaneo
pagine 217

   





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