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      E così, non solo per la loro pusillanimità l'impresa cadde in mano alli stranieri ch'ebbero cuore di locarvi veramente i necessari tesori. Ma per insensati avvisamenti le opere rimasero disgregate ai due opposti capi e involte in disperati indugi. Infine il governo n'ebbe ammonizione a revocare gli ampli privilegi, che, contro ogni consuetudine, aveva largiti all'impresa. I quali, con accorgimento esercitati, avrebbero messo in pugno ai cittadini tutte le communicazioni civili e militari e la chiave di tutte le fortezze. Se gli sconnessi tronchi di Treviglio e di Vicenza furono di tanto sussidio nei cinque giorni, non è a dirsi quanto le veloci communicazioni con Peschiera, con Verona, con Venezia avrebbero giovato; essendochè dal lato suo il nemico, timoroso d'insidie, non osava avventurare su quei precipizi i suoi battaglioni.
      Ordinata nel 1841 quella congrega, e raccomandata dalla veste d'un publico interesse, e dal conflitto in che s'era posta col governo, ricomparve in mezzo all'agitazione del 1847. E seguita dall'antica caterva di satelliti bassamente adulatori e bassamente malèdici, e dall'altra nuova di generosi inesperti, vantando d'avere quando che sia a pronta disposizione tutte le forze del Piemonte, e penetrando col numeroso servidorame nella plebe, s'impadronì di questa più ardua e sublime impresa; e la condusse per infinite astuzie a funesto fine. Ma intanto era impossibile disfare d'improviso la vasta rete con ch'ella avviluppava da anni la cittadinanza. Era necessario che calamitosi fatti dimostrassero ai cittadini la sua morale e mentale impotenza.


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Considerazioni sul 1848
di Carlo Cattaneo
pagine 217

   





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