Pagina (121/217)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Che anzi, condutto al palazzo municipale, vi riceve i saluti dei municipali e di tutte le autorità militari e civili. "Un uomo ardito propose di chiudere entrambe le porte del palazzo, e di ritenere ostaggi tutti quei signori, insino a tanto che si fosse dato ordine alle cose della città"; ma i membri della commissione si opposero.
      Fugitivo da Bergamo giunse a Brescia l'arciduca Sigismondo; il popolo savio voleva arrestarlo; i municipali insensati non vollero. Il popolo "da sè, senza consigli, intercettava i corrieri"; fermava per le strade i soldati del Haugwitz, li pregava a non partire; ed essi lo giuravano. Ad una voce d'allarme, nata per una escursione di dragoni tedeschi, si videro donne e fanciulli accorrere a disselciare le strade. Ma il municipio, com'esso diceva, "intento sempre a schivare l'effusione del sangue", sempre negando le armi al popolo, accettò piuttosto nella civica i gendarmi e le guardie di polizia; le diede a segnale di pace una sciarpa bianca, una piuma bianca al cappello delli officiali; le predicò che suo immediato oggetto era il publico ordine; subordinazione rigorosa; nessuna fazione, se non per ordine del comandante; e autorizzato questi e un consiglio a infliggere punizioni. E perchè i civici non potessero nuocere nemmeno volendo, Schwarzenberg, che aveva promesso armarli, diede loro pochi fucili e inetti all'uso, o perchè il fondo delle canne era ostrutto con piombo o legno, o perchè mancava il percussore. Da Val Trumpia, da Val Sabbia, dalla Francia Curta, dalla Riviera di Salò, venivano intanto i messaggieri di quei popoli chiedendo ordini alla patrizia prudenza.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Considerazioni sul 1848
di Carlo Cattaneo
pagine 217

   





Bergamo Brescia Sigismondo Haugwitz Schwarzenberg Val Trumpia Val Sabbia Francia Curta Riviera Salò