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      Borgazzi dovè trasferir l'assalto ad altra parte, ove, la dimane, alla testa de' suoi, cadde ferito a morte. Ad alcuni altri venne fatto di uscire della città, guadando un aquedutto sotterraneo; ed anzi il consiglio di guerra faceva sviare un altro corso d'acqua per fare una mina sotto la batteria che il nemico aveva collocato inanzi alla Porta Tosa; ma non si ebbe animo di prodigare, in un sol colpo incerto, tutta la polve ch'era necessaria. Intanto che i fonditori apprestavano qualche cannone, se ne trovarono tre piccoli e due spingarde, che i cittadini portarono sulle spalle a Porta Tosa. Il professor Carnevali e il pittore Borgocarati apprestavano barricate mobili di fascine pesanti, colle quali affrontar da presso la mitraglia. Ad ogni modo la linea si sarebbe in qualche punto sforzata; e con ciò tolti i viveri, intercetti gli ordini, sconnessa la mole nemica. A tale erano le cose, sulla fine del quarto giorno; la vittoria del popolo era certa.
      E v'era chi aveva già pensato a usufruttarla. Finora non si pose mente, ma col procedimento nostro di registrare per loco e tempo ogni fatto, non poteva rimanerci inosservato come, nel proclamare la guerra d'Italia, precorresse a ogni altro principe il granduca di Toscana: - "Firenze, 22: è mezzogiorno; il popolo assembrato dinanzi al palazzo del commune, dimanda armi, perchè vuol correre ad unirsi ai bolognesi, per salvar Modena e passare in aiuto a Milano; il gonfaloniere invita i civici ad inscriversi presso il rispettivo capitano; gli gridano: questo non è altro che un perditempo.


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Considerazioni sul 1848
di Carlo Cattaneo
pagine 217

   





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