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      E già prima che l'insurrezione avesse principio, un profetico scritto, benchè con inutile e ingrata veracità, ne aveva ammonito l'Italia: "L'hypothèse de l'unité s'attacherait nécessairement à un prince, à une famille royale; elle inspirerait à tous les princes menacés l'alliance de l'Autriche; elle envelopperait l'oeuvre de l'indépendance dans le mystère d'une cour; la discorde serait dans le camp avant le combat".
      Che se il Piemonte solo o quasi solo, ma con deliberata e audace strategia, e col favore immenso dei popoli, avesse saputo ripetere intorno a Mantova i prodigi del gran capitano, e vincere con cinquantamila soldati, vincere con una sola spada, e a profitto d'un solo, e trapassare dall'unione d'una o d'altra provincia ad un'improvisa e gloriosa unità; non credano gli esuli che avrebbero perciò fondata la libertà. Pur troppo lo dimostra l'esempio della Francia e della Spagna, a cui la libertà sanguinosamente conquistata sfugge eternamente di mano, per effetto delle immani forze accumulate in mano ai governi, mentre viceversa nella Svizzera e nell'America, ove ogni singolo popolo tenne ferma in pugno la sua padronanza, la libertà, dopo un primo acquisto, non andò più perduta. Tale è la virtù dei principii, fuor dei quali ogni sforzo di valore e di sacrificio è vano.
      Nè giova illudersi col dire che questi non siano principii: son principii anch'essi di diritto; sono per lo meno principii di politica; e la politica è la necessaria tutrice del diritto; e principio è tutto ciò che genera inevitabil serie di conseguenze.


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Considerazioni sul 1848
di Carlo Cattaneo
pagine 217

   





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