Pagina (53/63)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E più d'un terzo della terra è ancora ingombro di palustri boscaglie ("jungles"), ricovero di tigri e serpenti.
      Abbiamo veduto come sotto il regime braminico il contadino dovesse contribuire un quarto del produtto lordo, ossia quasi tutto ciò che gli rimaneva, detratte le spese di coltivazione e quelle d'un povero alimento. La conquista musulmana conservò il funesto principio ed esagerò la misura fino alla metà; e quindi emunse ogni avanzo che potesse prender forma di capitale, e aiutare la feracità del terreno. L'amministrazione britannica cominciò sotto [821] Clive coll'esercizio dell'esattoria musulmana del Bengala. La riscossione dei tributi costituì dunque il primo impianto di quel governo; e tutto il successivo sviluppo prese forma da quell'infausto germe. Nessuna providenza fu presa per fomentare la produzione, e dare aumento al capitale e forza all'agricultore; tutto mirò a semplificare e sollecitare l'esazione. E per rimovere ogni ostacolo, l'esattore rimase anche il giudice e il protettore di quelli stessi che doveva escutere e spesso espropriare. È il principio medesimo che divorò l'imperio romano e l'antica civiltà italica (24). Il numero dei magistrati è sproporzionato alla vastità del paese e alla moltitudine dei popoli; un solo straniero, per lo più inesperto per età, ignaro per lingua, deve sedere amministratore e giudice d'un millione di uomini, sopra una superficie di tre o quattro mila miglia. La legge mirò piuttosto a procacciare al magistrato l'occasione di raccogliere un patrimonio che non a fornire d'un magistrato il paese.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Dell'India antica e moderna
di Carlo Cattaneo
pagine 63

   





Clive Bengala