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      Questa misera ansietà di pronto lucro privato è il principio che isterilisce in sì ricco paese le publiche finanze; e fa sì che si estorcano a stento cinquecento millioni da una moltitudine miserabile, quando si potrebbe mieterne cinque mila da una prosperevol nazione. Un altro principio più pernicioso, e commune a tutta l'Asia, è quello di commisurare l'imposta al produtto, dimodoché ogni sforzo d'industria trae con sé la sua multa. Il riparo a questo male sta nel principio dello stabile censimento lombardo, che assicura una comparativa esenzione ad ogni ulterior fatto della privata attività (25). Ma ogni più sottile e saggio avvedimento tornerà sempre inutile là dove manca all'agricultura il primo suo fondamento, cioè il diritto di piena e libera proprietà, e dove una finanza impaziente assorbe il capitale mano mano che si va formando, e non ne attende con savia pazienza l'indiretto riflusso.
      Nell'angusto confine, che omai ci avvediamo d'aver superato, non si può tessere tutta la dolorosa istoria della ruina dei "zemindari" e delle altre più doviziose famiglie dell'India. - In ottant'anni tuttociò ch'era al disopra del povero contadino andò in continuo decadimento. I gradi della milizia si limitarono a quello di capitano o ben piuttosto di sergente; le più splendide corti, quella fra tutte splendidissima del Gran Mogol, si ridussero alle tenebre e al silenzio [822]; le caste sacerdotali e armigere giaciono nella polve della povertà, come pietre d'un edificio atterrato. Dietro alle famiglie principesche vennero meno tutte le arti che sopperivano al fasto della famiglie e alla magnificenza delle città, allo splendore dei templi e dei sacrificii.


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Dell'India antica e moderna
di Carlo Cattaneo
pagine 63

   





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