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      Il Tirolo non tiene cavalli, anzi non ha altro che fanti leggeri; e le terre italiane, che hanno cinque milioni di popolo e somministrano cinquantamila soldati, hanno un unico reggimento di cavalli.
     
      Perchè mai la Casa d'Austria, obliate le vetuste tradizioni cesaree, s'era messa a seguir solo le esigenze dell'unità militare? Perchè si era così ciecamente fatta serva alli interessi della minorità germanica de' suoi popoli?
      Finchè i suoi possedimenti d'Italia si ristringevano alli Stati di Milano e di Mantova, separati da suoi possedimenti di Germania pei principati vescovili del Tirolo e per le republiche dei Grigioni e dei Veneti, l'Austria aveva dovuto corteggiare li interessi e i sentimenti di popoli in tal modo appartati, e padroni per ciò delle sorti loro. Fu quello il secreto della pace e della prosperità ch'ebbe il regno di Maria Teresa fra noi. Ma l'Austria erasi arricchita colle spoglie degli sciagurati amici e collegati, ch'ella aveva tratti seco nelle guerre francesi. Da Chiavenna a Ragusa, dai confini dell'Elvezia a quelli dell'Albania, una delle più belle e più civili regioni del mondo era adesso immediata e attigua parte dell'imperio. Spinta l'Austria da sfrenate ambizioni a pertinace rivalità con due potenze naturalmente e vastamente unitarie, aveva provato grande il bisogno d'unità. Ma centone informe, quale essa era, di otto o dieci nazioni, non seppe cercare l'unità se non in una fattizia compagine ministeriale, che soggiogasse tutti i suoi popoli al primato della minorità germanica.


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Dell'insurrezione di Milano nel 1848 e della successiva guerra
di Carlo Cattaneo
1849 pagine 315

   





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