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      Quanti combattenti avete?" - Quei giovani non avevano a mano che qualche dozzina d'altri cacciatori. - "Non vedete, risposi, che vi vogliono parecchie migliaia d'uomini bene armati e ben comandati?" - Mi dissero che tutta la cittā si sarebbe mossa, e che si avevano pronti quarantamila fucili. - "Questi quarantamila fucili li avete visti?" - "Non li abbiamo visti, ma sappiamo che il comitato-direttore li aspettava di Piemonte." - "Andate dunque prima a vedere se sono arrivati ; andate al comitato-direttore. E siete poi certi che codesto comitato vi sia?" - "Senza dubbio; tutti ne parlano." - "Ebbene, vedrete che infine non avremo nč comitato nč fucili. Io conosco da un pezzo codesti ciambellani; hanno una fede cieca in Carlo Alberto; e saranno corrisposti come al solito. Carlo Alberto non ama la libertā; e non puō amarla. Bisogna pigliar tempo per armarci, e perchč tutta l'Italia si metta in grado d'ajutarci; non ci vuol di meno che tutta l'Italia. Andiamo adagio; non cacciamo in bocca al cannone un popolo disarmato, finchč almeno non ci mettano alla assoluta necessitā della difesa." - Li amici se ne andarono poco di me contenti. Ne vennero altri; e si fecero li stessi discorsi; altri m'invitarono a non so quale adunanza, a due ore, nella Galleria; io intanto portava a uno stampatore il mio manoscritto.
      Il podestā andō veramente a fare la sua visita al governo. Credeva d'aver fatto solamente un'altra delle sue dimostrazioni. E la ribellione scoppiava; e contro ogni suo intento, vedevasi correre a volo per la cittā il tricolore cisalpino.


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Dell'insurrezione di Milano nel 1848 e della successiva guerra
di Carlo Cattaneo
1849 pagine 315

   





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