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      Pretendevano con molta baldanza di non esser captivi ma parlamentarii, e dimandavano di venire ricondotti. - "Come? parlamentarii? io dissi; il vostro esercito deve già essere a ben tristi termini, se si adatta così presto a spedir parlamentarii a ribelli!" - Alcune settimane dianzi, quel conte Thun, presso al palazzo di suo zio il ministro Fiquelmont, aveva avuto una rissa col cittadino Borgazzi, che lo aveva disarmato e battuto in viso. L'Allgemeine Zeitung, stipendiata a invelenire la Germania in odio nostro, aveva spacciato quella baruffa per un assassinio atroce, poco men che premeditato da tutta la nazione italica. Avendo io dimandato al prigioniero, come avesse egli tollerato quell'abuso sleale del suo nome, mi rispose sommessamente ch'era così piaciuto ai superiori. Solo nei conventi dei frati può trovarsi cosa che simigli a codesta disciplina austriaca. - In quel momento, essendosi condotti nella sala tre altri ufficiali, i due primi non osarono più negare d'esser veramente prigionieri; e l'inglese, dicendosi amico del console britannico a Venezia, Clinton Dawkns, ch'io pure conosceva, mi pregò di dargli una muta di biancherie; il che non gli negai. Tale fu sempre il nostro procedere, mentre li austriaci fucilarono quasi tutti i prigionieri, e tennero per trentasei giorni senza cambio di camicia anche li innocenti ostaggi. D'ora in ora annunciavamo ai cittadini le buone novelle; il che li teneva animosi e lieti. In quelle righe comunque brevi gettavamo, ove si poteva, un motto di politica.


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Dell'insurrezione di Milano nel 1848 e della successiva guerra
di Carlo Cattaneo
1849 pagine 315

   





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