Pagina (63/315)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Noi invitiamo tutte e ciascuna a costituire un Consiglio di Guerra che lasci le cose di consueta amministrazione ai municipii costituiti in governi provisorii. Per noi vi è un solo e unico affare, quello della guerra, per espellere il nemico straniero e le reliquie della schiavitù da tutta l'Italia. Invitiamo tutti i Consigli di Guerra a limitarsi a questo. - Ci sarà grato ricevere loro immediate novelle e intelligenze, per mezzo di commissarii che abbian animo degno dell'impresa. Noi domandiamo ad ogni città e ad ogni terra d'Italia una deputazione di baionette, che venga a tenere un'assemblea armata a piedi delle Alpi, per fare l'ultimo nostro concerto colli stranieri. Si tratta di ridurli a portarsi immantinente dall'altra parte delle Alpi, ove Dio li renda pure liberi e felici come noi.
      -
     
      Non conosco la precisa forma della chiamata che la municipalità indirizzava a Carlo Alberto; ma credo che quel giorno non osasse invocarlo se non come alleato. Ma il conte Martini, che si era incaricato di recar prontamente la dimanda a Torino, fu arrestato alle ultime barricate e ricondutto al Consiglio; fatto accompagnare nella notte fino al bastione, ritornò ancora; e non uscì poi di città finchè non fu libera e aperta.
      Vedendo che la vittoria avrebbe determinato la formazione d'un governo, io, benchè me lo vedessi inanzi pur troppo già formato nei collaboratori del municipio, andava pensando se non si potesse trar profitto della loro esitanza, per comporne un altro che ispirasse fiducia alle famiglie timorose, ma fosse men servile che si potesse.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Dell'insurrezione di Milano nel 1848 e della successiva guerra
di Carlo Cattaneo
1849 pagine 315

   





Consiglio Guerra Italia Consigli Guerra Italia Alpi Alpi Dio Carlo Alberto Martini Torino Consiglio