Pagina (97/315)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Pareva aver rifatto la sua fama; e quasi la persona; onde era in tempo a ricorrere da capo l'antica via.
     
      Il Piemonte era agitato dai moti d'Italia e da quelli di Francia; Genova pareva prossima a ribellare per rimbalzo della ribellione di Palermo, avendo ella in pari dispetto la dominazione di Torino, che i Siciliani quella di Napoli; l'unità principesca e ministeriale ripugna alla natura italica, indelebilmente municipale e federale. Carlo Alberto, per farsi accettabile a Milano, aveva finalmente nell'8 di febraio promesso a' suoi popoli un patto costituzionale. Aveva già errato egli nel lasciare che il re di Napoli lo precorresse di dieci giorni in siffatta concessione; poichè pareva pigliarselo a modello, cedere alla voce solo della rivalità o della tema. Per ogni detrimento che la costituzione potesse apportare ai privilegii dei cortigiani piemontesi, la conquista medesima della Lombardia doveva fornire abondevole risarcimento e lucro. Era, in somma, necessità varcare il Ticino. Pure il re al 18 marzo tentennava ancora. La mitraglia in quel momento vomitava in Milano incendii e morte; egli lo sapeva. E si contentava di spedire a noi il Martini, a chiedere non so quale licenza di recarci aiuto. Il rimbombo del cannone udito per cinque mortali giorni entro la frontiera piemontese, teneva in dolorosa angoscia i popoli, quando giunse loro come lampo elettrico l'annuncio della nostra libertà. Sgomentato dall'esplosione dell'unanimità popolare, persuaso dell'impossibilità di più lunghi indugi, timoroso di vedere surgere in Milano una republica o un principato, che gli levasse quell'ambita provincia, egli, che sino a quel dì aveva mandato all'Austria parole d'amicizia, egli, che contrastava allora allora le armi ai volontari genovesi e piemontesi, e faceva arrestare sul lago Maggiore i Milanesi stessi accorrenti colle armi a salvare le straziate loro famiglie, egli segnò finalmente alla sera del 23 di marzo il manifesto di guerra(5).


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Dell'insurrezione di Milano nel 1848 e della successiva guerra
di Carlo Cattaneo
1849 pagine 315

   





Piemonte Italia Francia Genova Palermo Torino Siciliani Napoli Alberto Milano Napoli Lombardia Ticino Milano Martini Milano Austria Maggiore Milanesi