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      Pare che li officiali mancassero anche d'istinto, e per così dire, d'occhio militare. "Una batteria nemica, che si era spinta avanti, fu talmente battuta di fronte e di fianco dalla nostra artiglieria, che i pezzi vennero lasciati in abbandono per più d'un quarto d'ora. E certo sarebbero stati nostri, se li officiali superiori sapessero qualche volta operare da sè"(35).
      Se poi qualche officiale aveva più vivace intelletto, fra li ozii di quell'immobile campo. lo spendeva, a dire del ministro e generale Franzini, sindacando inutilmente i generali, "nei caffè di Valleggio e Somma Campagna, come avrebbe fatto nei caffè della Via di Po in Torino".
      Pare inoltre che l'officialità d'anticamera, messa sul campo, desse biasimevoli esempi al soldato. "Nel combattimento di Santa Lucia, dice il generale, molti delli officiali superiori si fecero vedere a piedi , durante tutto il fatto; molti cessarono di far uso delli spallini . Si dice che li spallini espongono li officiali ad essere il bersaglio dei tiratori nemici(36). Anzichè permettere che l'officiale si celi nella calca, seguitiamo l'esempio delli eserciti dell'Impero; esigiamo che all'approssimarsi del pericolo, ognuno faccia orgogliosa mostra della sua divisa da parata, senza timore di essere la mira delle palle nemiche, le quali spesso colgono, più che l'ardimento, il vigliacco"(37).
      Il generale ha qui posto il dito sulla piaga; ma non ha osato dire tutta la verità. E perciò rimane da dire al Piemonte e all'Italia, che per avere un esercito da campo e da vittoria, e non da parata e da fuga, non solo è necessario accomunare al merito tutti i gradi della milizia; ma è necessario negare l'adito nell'esercito a tutti i cortigiani nati, che non abbiano fornito prova di vero merito; perocchè, a merito pari, ed anche molto minore, riesciranno sempre a farsi preferire.


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Dell'insurrezione di Milano nel 1848 e della successiva guerra
di Carlo Cattaneo
1849 pagine 315

   





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