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      Finalmente acconsentirono ad istituire, fuori del ministerio della guerra, e senza mescolarvi gente del re, un Comitato d'Armamento, che dovesse avere una diramazione in ognuno dei 127 distretti; e sia per onorevole ammenda, sia per necessità di prender li uomini dov'erano, vi ammisero alcuni dei più aperti republicani. E uscivano con un ampolloso piagnisteo a confessare che "l'inesperienza politica e il fascino della fortuna li potevano aver condutti in errore; e invocando e pregando pace e concordia cittadina, chiedevano il consiglio e l'aiuto di tutti i buoni. Pregavano il popolo a mostrarsi eroico per riflessione, com'era stato per entusiasmo". E datavano l'era della patria, non più dal 22 marzo, cioè da sè medesimi; ma dal primo giorno del combattimento, dal giorno del popolo.
      Si videro finalmente partire i nuovi battaglioni; ma in quale stato! Vestiti di tela, con valigie di tela, con giberne di tela, che non salvavano dalla pioggia le polveri; i più con berretto; alcuni con cappelli di feltro, di paglia, d'ogni foggia; alcuni dragoni a cavallo, per lo più senz'elmo; quelli che non avevano cavallo, si davano il nome di veliti, e andavano alla guerra a piedi. Il popolo, che le arroganze dei faziosi avevano veramente rivocato dall'entusiasmo ad austera e sdegnosa riflessione, vedendo pompeggiare ancora per le vie la carrozze dei grandi, gridava: i cavalli al campo! Quei reggimenti informi, che parevano alli stipendii del più pitocco popolo del globo, sotto officiali improvisati, - molti dei quali s'erano procacciati per male strade il titolo; altri per l'onesta via di liberalità fatta alla patria, ma senza capacità di condurre i cittadini al tremendo gioco della vita e della morte, - marciavano in battaglioni slegati, senza cannoni, senza stato- maggiore, senza ordine di viveri e di carriaggi, senza bandiera; e andavano a mangiare poco utilmente il pane dei soldati, collocandosi a destra e a manca della linea piemontese.


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Dell'insurrezione di Milano nel 1848 e della successiva guerra
di Carlo Cattaneo
1849 pagine 315

   





Comitato Armamento