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      I vasti poderi, sui quali s'impinguano le confraternite nutrici all'ignoranza, alla superstizione, alla simulazione, alla delazione, siano sollecitamente consacrati al culto della scienza e della verità; poichè la scienza e la verità diventano forza viva sul campo di battaglia; e le guerre si vincono prima dai generali col pensiero, poscia dai soldati sul sanguinoso terreno.
      Per ultimo, questa guerra diede al Piemonte e alla Sardegna il tricolore italico, ignoto ancora a quelle regioni, com'era ignoto l'orgoglio dell'italica nazionalità. Il sogno dei cortigiani e dei sofisti, il sogno dell'Italia Boreale, dell'Alta Italia, dell'Italia non Italia, è miseramente dileguato. Il Piemonte non lo deplori; era una grandezza mendace, una contrafazione della conquista austriaca; era la tunica avvelenata del centauro; poichè cominciava con una perfidia; e sarebbe giunta in breve alla soppressione d'ogni libertà; poscia alla guerra civile; infine a divorzio dei due popoli, odioso, sanguinoso, sempiterno, Sia specchio la Sicilia.
     
      Ogni stato d'Italia deve rimaner sovrano e libero in sè. Il doloroso esempio dei popoli della Francia che hanno conquistato tre volte la libertà, e mai non l'hanno avuta, dimostra vero il detto del nostro antico savio, non potersi conservare la libertà se il popolo non vi tien le mani sopra; sì, ogni popolo in casa sua, sotto la sicurtà e la vigilanza delli altri tutti. Così ne insegna la sapiente America. Ogni famiglia politica deve avere il separato suo patrimonio, i suoi magistrati, le sue armi.


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Dell'insurrezione di Milano nel 1848 e della successiva guerra
di Carlo Cattaneo
1849 pagine 315

   





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