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      La confederazione italiana, composta allora di pochi stati, sarà più compatta; potrà adunarsi e intendersi meglio, che non se fosse composta di molti, essendo vizio delle confederazioni la lentezza e la irresoluzione. Li ex-ducati di Parma e Modena potranno facilmente far parte del nuovo regno d'Italia. Col tempo, e senza violenza, vi verranno le Legazioni. E quando per base del nuovo jus publico italiano si ponga, che i matrimonii non danno alcun diritto ai principi forestieri di succedere ai principi italiani di cui la linea finisce, credo che avremo una sicurezza anco per l'avvenire e con essa un elemento di unificazione. Ma non tocca a me di dire a voi.
      ecc., ecc.
     
      Siano grazie a Dio, che l'unificazione e la servitù di tutta l'Italia a' gesuitai torinesi erano differite sin dopo che si fossero fatti tutti i matrimonii, e fossero finite tutte le linee! Frattanto l'Italia doveva tacere e dormire per non so quante generazioni. Nel medesimo giorno 24 marzo, io riceveva da Torino altra lettera in senso opposto, la quale mi diceva come a Torino si fosse sparso che i Milanesi viceversa non avessero altra voglia che di farsi sudditi del re. Questa decrepita politica dei Torinesi ha due becchi come l'aquila di Vienna.
     
      Qui da tutti si dice che la Lombardia voglia buttarsi in braccio al Piemonte. - Per amor di Dio, se siamo ancora in tempo, adoperi tutta la sua influenza, perchè non si faccia. Ho conosciuto abbastanza il paese, e so quel che dico. Appena arrivato volerò da lei, e gliene parlerò a lungo.


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Dell'insurrezione di Milano nel 1848 e della successiva guerra
di Carlo Cattaneo
1849 pagine 315

   





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