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      Dobbiamo aggiùngere che il nostro pensiero venne alquanto tardi; che trovò inaspettate contrarietà, che la cosa essendo nuova e indeterminata anche nella mente di quelli che pur volèvano condurla a qualche effetto, doveva produrre molte esitanze; che ci fu necessario pur troppo d'accertar prima se l'opinione pùblica avrebbe assecondato i nostri sforzi, poichè non era giusto che alla fatica si aggiungesse anche altro più materiale nostro sacrificio; e per tutte queste cose, solo alla metà dello scorso maggio fummo in grado di por mano alla stampa.
      Nel coordinare i manoscritti si mirò principalmente a rimòvere tutte le ripetizioni della medèsima cosa sotto diversi capitoli, collocàndola a preferenza in quello a cui la cosa più specialmente apparteneva. Ogni memoria venne ridutta alla più semplice espressione; e in ciò, i collaboratori mostràrono la più generosa fiducia e compiacenza all'amico, al quale avevano commesso questo delicato incàrico, persuasi che l'òpera dovesse riescire, per quanto si poteva, una concisa e disadorna collezione di fatti.
      Paghi del mèrito d'aver dato l'esempio d'un'impresa che speriamo non finirà con noi, se i nostri successori con più bell'òrdine e più profondi studj oscureranno questo dèbole e frettoloso nostro lavoro, noi ci rallegreremo sempre nel vedere tanto più feconda la semente che avremo sparsa.
     
      INTRODUZIONE
     
     
      I.
     
      Le Alpi Rètiche, che divìdono la nostra valle adriàtica da quelle dell'Inn e del Reno versanti a più lontani mari, sono un ammasso di rocce serpentinose e granìtiche, le quali emèrsero squarciando e sollevando con iterate eruzioni il fondo del primiero ocèano, in quelle remote età geològiche, che sèmbrano ancora un sogno dell'imaginazìone.


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Notizie naturali e civili su la Lombardia
di Carlo Cattaneo
1844 pagine 107

   





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