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      E il màrgine estremo di questa, elevàndosi alquanto anche su le pròssime campagne, è durèvole monumento delle alluvioni che quei fiumi diffondèvano lungo le loro sponde, allorchè, scendendo da valli ancora senza lago, scorrèvano tòrbidi e superficiali, come vediamo i fiumi alpini del Piemonte e i torrenti dell'Apennino, che ingòmbrano di continue ghiare il letto del Po.
      Benchè codeste alluvioni fluviali ascèndano a enorme congerie, pure da tempo immemoràbile il gran fiume non elevò il suo letto, come fu sì communemente supposto e ripetuto. Le tòrbide fiumane dell'Apennino arrìvano in poco d'ora al Po; solo quando esse vanno già declinando, si fanno minacciose le piene delle interne aque del Piemonte; ùltimi sopragiùngono il Ticino, il Mincio e gli altri nostri fiumi, rattenuti e riposati nei laghi; e corrodendo con aque più gonfie che tòrbide le recenti alluvioni, le sospìngono a poco a poco per l'alveo del fiume a colmare le sue marine. - La stessa miràbile successione di movimenti che conserva stàbile e lìbero il letto del Po, ne mòdera eziandìo le aque; e anche solo a colmarne il vasto alveo si spèndono già parecchi giorni di piena impetuosa.
      La geografìa dei fiumi, nascente ancora, si ristringe quasi solo a compararne le lunghezze, e a dir maggiore il fiume le cui fonti sono più lontane dalle foci e più spazioso il bacino, mentre anche per essi, come nei regni umani, la vastità non è misura della potenza. Il corso del Reno è lungo il doppio di quello del Po, ma il volume d'aqua del fiume itàlico sùpera quello del Reno, anche dove il fiume germànico, raccolti tutti i suoi tributarj e non per anco diviso, spiega il sommo della sua pompa.


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Notizie naturali e civili su la Lombardia
di Carlo Cattaneo
1844 pagine 107

   





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