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      V.
     
      Chi fùrono i primi abitatori dell'Insubria?
      È vano il crèdere che l'Europa ne' suoi sècoli selvaggi fosse altrimenti dalle terre che tali rimàngono fino ai nostri giorni. L'Europèo trovò l'Amèrica e l'Australia in quello stato in cui pare che l'Asiàtico trovasse l'Europa. Qui pure, prima delle grandi nazioni dovèvano èssere i pìccoli pòpoli, e prima dei pòpoli le divise tribù. E ogni tribù, che abitava una valle appartata e una landa cinta di paludi e interrotta di fiumi, ebbe a vìvere primamente solitaria di lingua e di costume, nell'angusto cerchio che le segnàvano intorno le tribù nemiche. L'indagare a quale appartenesse delle grandi nazioni che si svòlsero poi nel seno dei sècoli e delle lente preparazioni istòriche, è propòsito falso e inverso; è come investigare da qual fiume derìvino i ruscelli, che al contrario càdono dai monti a nutrire i fiumi. Quindi sarebbe tempo ora mai, che non si andasse fantasticando se provènnero dai Celti, o dagli Illirj, o dai Traci quelle primitive genti, le quali fùrono lungo tempo avanti che l'incivilimento orientale, penetrando colle sue colonie, coi sacerdozj, coi commercj, colle armi della conquista e colle miserie degli esilj e della servitù, propagasse lungo tutti i mari e i fiumi d'Europa quell'arcana unità linguistica, che con meraviglia nostra ci annoda all'India e alla Persia; la quale, con inferiori òrdini d'unità sempre più divergenti, costituì nel corso del tempo ciò che noi chiamiamo la stirpe cèltica, la germànica, la slava.


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Notizie naturali e civili su la Lombardia
di Carlo Cattaneo
1844 pagine 107

   





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