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      Onde, forse non venne dall'Asia il pòpolo etrusco, ma solo il consorzio sacerdotale, che ammaestrò le ingegnose tribù aborìgene, e piegò ad uso loro le forme indubiamente orientali della scrittura etrusca, lasciando sopravìvere dei costumi nativi tuttociò che non ripugnava alle grandi iniziazioni sociali. Compiuto l'ordinamento delle dòdici repùbliche di Toscana, la lega etrusca, progressiva allora come vediamo oggidì le nazioni che rièmpiono di loro colonie l'Amèrica e l'Africa, spinse le armi al di qua dell'Apennino fino all'Adige e alle Alpi, fondando altre dòdici città. - Ma se ciò è vero, non si può spiegare come la terra toscana dischiuda tanto tesoro di sculture, di pitture e d'iscrizioni, e nulla di ciò si scopra fra noi. Forse il dominio etrusco fu qui poco più che mercantile e fluviale; onde Adria, ìsola delle lagune e città più marina che terrestre, ha bensì qualche reliquia di vera città etrusca; ma Màntova e Fèlsina e le altre, per opposizione degli aborìgeni o per altrui rivalità, non vènnero a quella cultura ed eleganza onde fiorìrono le interne sedi della toscana potenza. E in vero, pare istoria di rivalità moderne quella ove leggiamo: "E se l'un pòpolo (l'etrusco) tentava spedizioni verso qualche gente, l'altro (l'umbro) si studiava impedirla; onde avvenne che i Tirreni avendo mandato un esèrcito contro i Bàrbari litorani del Po, e avendo vinto, e dopo essèndosi nell'abondanza rilassati, gli Umbri li assalìrono. Dal che avvenne che in quei luoghi si stabilìrono colonie tirrene ed umbre, delle quali maggiori fùrono le umbre, per la vicinanza maggiore di questi pòpoli".


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Notizie naturali e civili su la Lombardia
di Carlo Cattaneo
1844 pagine 107

   





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