Pagina (39/107)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Di 120 Milioni di sùdditi che pare avesse l'imperio dei Cèsari, si vuole che soli sette avèssero diritto di Romani; e questi non potèvano dar mezzo milione di combattenti, come si richiedeva a sì disparate frontiere, e a tanti presidj terrestri e marìtimi. Fu necessità ricèvere soldati d'altre genti, la cui mescolanza era nauseosa all'altiero romano. Il moderno principio britànnico di fare una nazione d'officiali e un'altra di gregarj, sarebbe stata più nell'interesse dei patrizj che dei Cèsari. L'esèrcito adunque in poche generazioni non conosceva pòpolo, nè senato; non era più romano; e dopochè qualche conduttiere ambizioso seppe valèrsene per giùngere al soglio, si vide troppo aperto che in tutto l'imperio non vi era altra forza e altra legge che la spada del soldato. In meno d'un sècolo più d'ottanta generali perirono, o nel tentare l'acquisto del regno, o nel difènderne il fugace possedimento.
      Allora Severo potè insegnare a' suoi figli che il secreto unico della potenza e della vita era il favor degli esèrciti; e in questa voràgine i suoi successori precipitàrono le finanze dello stato. Dopo il 200 dell'era nostra l'arte di regnare in Roma fu quella sola di trar denaro dagli inermi per saziare gli armati. Le grandi famiglie senatorie si estinguevano; la plebe romana si era sommersa fra più milioni di venturieri, venuti dal Reno e dal Nilo, dal Tago e dall'Eufrate. Bastò un còmputo di finanza, perchè Caracalla accomunasse a tutto l'imperio la condizione di cittadino, e rivelasse al mondo attònito che quel pòpolo non era più; ch'era sparito colla sua favella e colla sua religione, lasciando sotto al suo nome una colluvie d'ogni gente e d'ogni cosa.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Notizie naturali e civili su la Lombardia
di Carlo Cattaneo
1844 pagine 107

   





Milioni Cèsari Romani Cèsari Severo Roma Reno Nilo Tago Eufrate Caracalla