Pagina (42/107)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E chi era dunque stato il vincitore?
      Intanto i Sàrmati tenèvano presidio nelle inermi città dell'Italia e della Gallia; i Franchi avèvano in guardia, o piuttosto in preda, le frontiere del Reno; i Goti, quelle del Danubio. Gli Alani del Càucaso erano custodi del palazzo imperiale, e gli òrridi Unni della Mongolìa si pascèvano di carne cruda sotto i pòrtici di marmo. I capitani di queste genti, Stilicone vàndalo, Arbogasto franco, Allobego alano, Fràvita goto, Ricimero, Aspare, Ardaburo, èrano i veri signori dell'imperio, perchè il dominio consiste nelle armi, e l'autorità nella consuetùdine e nella fiducia dei prìncipi. Essi facèvano gl'imperatori, li disfacèvano, li uccidèvano. L'ùltimo di quei simulacri di regnanti fu Ròmulo Augùstulo, figlio d'un Oreste, venuto non si sa di qual nazione, e scriba d'Attila. - Infine le truppe mercenarie, morendo di fame ai confini, cominciàrono a internarsi; si confùsero colle orde che dovèvano respìngere, e colle quali avèvano communanza di sangue e d'interesse; si prèsero, in luogo d'imposta prediale, una parte delle terre cogli schiavi e col bestiame che rimaneva. E poichè la milizia si era così proveduta da sè, i tributi fùrono inùtili; l'òpera della distruzione era compiuta.
      Già fin dal 400 i nostri municipj èrano a tale che S. Ambrogio li disse cadàveri di città. - Eppure il gran flagello di Dio non era ancora venuto.
      Ancora dopo il passaggio d'Attila, la nostra Insubria nutriva qualche favilla di studj; e in Pavìa nasceva Boezio che i Goti uccidèvano.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Notizie naturali e civili su la Lombardia
di Carlo Cattaneo
1844 pagine 107

   





Sàrmati Italia Gallia Franchi Reno Goti Danubio Alani Càucaso Unni Mongolìa Stilicone Arbogasto Allobego Fràvita Ricimero Aspare Ardaburo Ròmulo Augùstulo Oreste Attila S. Ambrogio Dio Attila Insubria Pavìa Boezio Goti