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      I suoi luogotenenti, quando non èrano prìncipi potenti per forza propria, èbbero nelle diete e nelle città quel solo potere che i prelati consentìvano, e ch'era pur necessario per conciliare al clero l'ossequio della moltitùdine feudale.
      L'irruzione degli Ungari fu la prima occasione di risurgimento. Ogni abitato si cinse di mura, ogni casato alzò una torre; l'Europa divenne una selva di fortezze. Il vèscovo Ansperto ristaurò le mura di Milano alla fine del secolo IX; pochi anni dopo, il vèscovo Ariberto devastava il territorio di Lodi. Quando i suoi cavalieri feudali gli negàrono obedienza, egli armò la plebe cittadina, e combattè a Campo Malo la prima battaglia popolare. - Corrado il Sàlico, geloso di quelle insòlite armi, lo imprigiona; ma egli fugge, gli chiude in faccia le porte della città; sostiene un primo assedio; chiama dalla vasta sua provincia tutti gli uòmini atti alle armi; e per dare a quella che fu la prima di tutte le moderne fanterie un principio d'òrdine e di stabilità, pianta un altare sopra un carro, e uno stendardo sopra l'altare. Quello stuolo di divoti, che colla picca in mano si stringe intorno al carroccio consacrato, è il primo rudimento della moderna società.
     
     
      XX.
     
      Un barone, ucciso un plebèo, si offerse a pagar la multa dell'omicidio, giusta il prezzo che il sangue dell'ucciso aveva nella tariffa della giustizia feudale. Ma il pòpolo fremendo si armò, e uccise tutti i signori che incontrò per via; trovò un capo in Lanzone, che lo condusse a diroccare le torri delle case feudali, fra gli orti dell'ampia città. - Ariberto, meravigliato e dolente che l'uso delle armi avesse tanto inalzati gli spìriti della plebe, le tenne fronte; i suoi capitani armàrono contro la città tutti i servi del contado; e così, senza avvedersi, preparàrono quelli pure ad armìgera e lìbera condizione.


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Notizie naturali e civili su la Lombardia
di Carlo Cattaneo
1844 pagine 107

   





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