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      - Tre anni dopo, la potenza e la perseveranza di Federico èrano finalmente domate sul campo di Legnano; era seminata di cadàveri tutta la landa tra l'Olona e il Ticino; ed ei lasciando in mezzo alla strage le sue armi e il suo cavallo, andava fuggitivo a celarsi, come la tradizione narra, in una caverna. - Alla vittoria successe più tardi la famosa pace di Costanza (an. 1183), che compose le ragioni dell'imperio colle necessità della guerra, in un modo che rammenta l'antico stato dei municipj romani, accresciuto solo da un troppo largo arbitrio di pace e di guerra. Nell'anno seguente Federico venne òspite a Milano; allora si vide risplèndere la cavalleresca cortesìa dei tempi, e nel pòpolo che lo accolse festoso, e nel prìncipe che consentì a rialzare le mura di Crema, che aveva smantellate. Così dal seno della distruzione surgèvano più forti e più belle, Milano, Crema, Como, Asti e Tortona; il circùito di Milano era dilatato sino alla fossa che ora è navigàbile; Lodi fioriva nella nuova sua sede sull'Adda; e la colonia municipale d'Alessandria segnava sul Tànaro il lìmite della feudalità subalpina, ferma ancora nelle terre del Monferrato e del Piemonte. Sulla nostra pianura era già tracciato il Naviglio del Ticino, ancora studiato oggidì fra le meraviglie dell'arte moderna; pochi anni dopo, il gran canale della Muzza faceva della pianura lodigiana un modello d'agricultura, mentre al principio della guerra, tutto lo spazio fra Milano Lodi e Pavìa era una così erma solitùdine, che quando vi fu condutto Federico coll'esèrcito, credè d'esser vìttima d'un tradimento.


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Notizie naturali e civili su la Lombardia
di Carlo Cattaneo
1844 pagine 107

   





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