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      XXVI.
     
      Verso i principj del dominio dei Visconti (an. 1311), troviamo fatta la più antica menzione dell'uso delle bombarde, ossia delle artiglierìe, colle quali i Bresciani si difèsero contro l'imperatore Enrico di Lussemburgo. Nel 1331 se ne fece uso all'assedio di Forlì; nel 1334 in quello di Bologna, la più antica memoria presso i Francesi è del 1340; presso gli Inglesi, del 1343, alla battaglia di Crécy; presso gli Anseàtici, del 1360. Circa 65 anni dopo l'assedio di Brescia, l'artiglierìa prende a nuova perfezione dalla mano di Bertoldo Schwartz, che ne fu poi detto inventore.
      Dei Visconti i più fùrono d'ànimo grande; alcuni pochi fùrono d'abjetta e quasi delira crudeltà. Ottone e Mattèo, fondatori di quella potenza, fùrono perseveranti e destri nelle avversità delle guerre e degli esili. Marco, prode cavaliero, vinse gli Angioini sotto Gènova, il catalano Cardona sul Po, Enrico di Fiandra sull'Adda. Azzone, signore di dieci città, e in aspetto omài di regnante, favorì le arti, chiamò Giotto a dipìngere il suo palazzo, fece il ponte di Lecco, forse il maggiore che allora fosse, coperse le cloache, inalzò la torre delle Ore. - Quando un poderoso esèrcito di mercenari, congedato dal Signor di Verona, si prese a condottiero il ribelle Lodrisio Visconti, e venne devastando orribilmente il paese fino a Parabiago sull'Olona; colà, quasi su le medèsime campagne ov'era caduta la potenza di Federico imperatore, si combattè sulle nevi una delle più sanguinose battaglie del medio evo.


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Notizie naturali e civili su la Lombardia
di Carlo Cattaneo
1844 pagine 107

   





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