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      L'uomo civile non solamente riceve le sensazioni; ma le fa. Egli si àncora inanzi alle isole dell'Oceano e assorda i selvaggi col tuono e col lampo delle sue armi. La luce delle sue notti festive eclissa il chiarore delle stelle. I colori di tutti i metalli, il fulgore di tutte le gemme; i fiori e i frutti raccolti d'ogni parte e modificati dall'arte in varietà infinite che la natura non conosce; le innumerevoli combinazioni dei suoni e dei tempi, tutta la creazione della musica di cui nel seno della natura troviamo appena la prima intonazione, sono tutti nuovi fenomeni che la facultà motoria attuata da altre più sublimi facultà fornisce alla facultà sensitiva. Anche le sensazioni più connesse all'appetito animale, si vanno variando e moltiplicando colla civiltà. Noi non badiamo, ma pure sono oggetti ignoti alla vita selvaggia il vino, il pane, e tutte le mille combinazioni dei sapori e di profumi.
      V'è un mondo invisibile all'occhio nudo, rivelato alla scienza dal telescopio e dal microscopio. Noi possiamo discernere i monti della luna, le fasi di Venere, le agitazioni della superficie solare, i punti lucenti della via lattea e delle nebulose. Noi discerniamo li infinitamente piccoli che vissero in un grano di tripolo, che vivono in una goccia d'aqua, che nuotano nelli umori della nostra pupilla. Tutta la chimica è una rivelazione di fenomeni naturalmente inaccessibili ai sensi. Qual selvaggio potrebbe veder sollevarsi dalle feccie d'una fonte salmastra i vapori verdastri del cloro o i vapori violacei dell'iodio?


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Psicologia delle menti associate
di Carlo Cattaneo
pagine 74

   





Oceano Venere