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      Ma pur troppo quella quiete, anche trasferita a qualsiasi più lontano termine, sarebbe sempre l'assopimento delle nostre facultà più attive, e la mutilazione della nostra vita intellettuale e morale.
      È superfluo premettere che per sistema intendo una serie d'idee fra loro intimamente connesse per mezzo d'un'idea principale o principio, cosicché la mente, partendo da questa, perviene per forza d'associazione e di deduzione a tutte le altre; e dalle altre tutte ritorna spontaneamente e abitualmente ad essa, provando in tale atto un intimo senso di sodisfazione e di riposo.
      La tendenza a coordinare le idee intorno ad un principio è connaturale al nostro intelletto.
      In primo luogo, tutti li objetti delle nostre percezioni fanno già parte d'un medesimo universo; e perciò queste sono già per origine loro collegate in sistema. L'idea d'unire in mazzo più fiori vien destata dalla naturale similitudine che vi è tra fiore e fiore; con ciò la mente solitaria è giunta solamente all'idea del genere; ma questa a distanza comunque immensa accennava già a quel principio intorno al quale, nella maturità dei tempi, Linneo doveva ordinare tutto il sistema delle piante. Tutti li oggetti che destano in noi le idee, facendo parte d'un ordine naturale, tendono a far sistema in noi, perché fanno già sistema fuori di noi. Ciò non dipende dalla nostra mente, ma dal mondo esteriore.
      In secondo luogo, siccome l'uomo, per la limitata natura della sua mente, non può rappresentarsi in un tratto molte cose distinte, è costretto a compendiare molte idee in un solo concetto; e perciò tende necessariamente a stringere le cose in generi, i fatti in leggi, e i generi e le leggi in ordini e sistemi sempre più comprensivi, aspirando sempre all'unità pur quando non ha la forza d'afferrarla.


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Psicologia delle menti associate
di Carlo Cattaneo
pagine 74

   





Linneo