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      Gli apparati elettrici sono per noi come nuovi sensi, coi quali possiamo percepire sensazioni inaccessibili all'uomo con quegli apparati che ci diede la natura. È ben lecito imaginare che come da natura abbiamo un senso che avverte le vibrazioni della luce, e un senso che avverte le oscillazioni sonore, così avremmo potuto nascere muniti d'altro apparato che indicasse, come fa la bussola, le influenze magnetiche. Quella società che ci diede a scorta l'ago calamitato nella vastità dei mari e nei labirinti delle miniere e che conversa col telegrafo, ci diede l'equivalente di nuovi sensi.
     
      9. Le poche sensazioni del selvaggio sono vaghe, incerte, incommensurabili. Solo col mezzo degli istrumenti possiamo paragonare il calore di due estati, il freddo di due inverni; determinare a quale ardore precisamente si liquefà il piombo, a quale il ferro; quante calorie devonsi accumulare nel corso d'una stagione per addurre a maturanza un grappolo d'uva.
     
      10. Fin qui ognuno di questi fenomeni può essere ancora oggetto d'una percezione individuale. Ma vi sono fenomeni che un individuo solo non potrebbe mai percepire nella loro pienezza, nemmeno col ministero degli strumenti, ma è duopo associare i sensi di molti. Gli osservatori che sparsi in diverse stazioni esplorano il corso dei venti e delle piogge, la varietà delle temperature, la tensione magnetica del globo, i fenomeni dei terremoti e delle eruzioni vulcaniche, sono come le parti d'un commune sensorio delle genti incivilite.
     
      11. Così dalla vaga, incerta, spesso contradittoria sensazione individuale, sorge a poco a poco la sensazione sociale e scientifica che rappresenta l'ordine dell'universo.


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Psicologia delle menti associate
di Carlo Cattaneo
pagine 74