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      Ed ora che il fatto è accertato e fuor di qualunque discussione, ossia ora che abbiamo nel documento Martuscelli, rischiarante i documenti dei Sette, la prova che su questo punto, come su quello delle raccomandazioni indarno negate dal Crispi al giudice, il Tanlongo ha confessato la pura verità - possiamo su questo punto dare al Tanlongo la parola:
     
      “Anche il Crispi ha una cambiale di 5000 ed una di 20.000 lire fatta pochi giorni prima del mio arresto, che ne domandò 60.000 e che dovetti limitarmi a motivo della circolazione, che con il ritiro avvenuto dei depositi di conti correnti era quasi tutta emessa.
      Oltre a lui, vi sono alcune cambialette della sua signora, che faceva figurare come concessionario un mercante ebreo di tessuti.” (Relazione dei Cinque - lettera Tanlongo 17 luglio 1893).
     
      E le 55.000 lire sono infatti esattamente la somma comprovata dai due documenti sequestrati n. 157 e 190 del Processo della Banca; le 20.000 di “pochi giorni prima dell’arresto” (che fu il 19 gennaio) sono quelle dell’effetto caricato in portafoglio il 29 dicembre; (sospeso di Cassa del 24 dicembre); il mercante ebreo di tessuti prestanome della signora è il Raffaele Campagnano, come risulta dal documento Martuscelli e amplissimamente dalle 102 lettere private di Lina Crispi al maggiordomo Lanti che la Commissione dei Cinque, a mia proposta, decise di restituire. Vale a dire, il Tanlongo nella sua lettera risulta su questo punto veritiero ed esatto fino allo scrupolo: come lo era quando affermò al giudice le raccomandazioni di Crispi da questi al giudice negate: motivo per cui diventa preziosa e indiscutibile la sua confessione (14aprile) che “quell’effetto delle 20.000 non figurava nemmeno sui registri della Banca” (la clandestinità è già provata) e la edificante rivelazione che quelle povere ventimila rappresentano una riduzione della domanda primitiva! l’onesto Crispi, - da oratore che si rispetta e da avvocato principe - aveva valutato il suo discorso del 20 dicembre al triplo - e aveva chiesto uno sconto di sessantamila!


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Lettera agli onesti di tutti i partiti
di Felice Cavallotti
1895 pagine 82

   





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