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      ”
      50,000
      Le 1 juillet - 1 septembre 1892 ………………………………………………….
      ”
      125,000
     
      Fr.
      11,190,175
     
      E fra tanti documenti che la Riforma pubblicò, questo si è ben guardata dal pubblicarlo!
      E contro questo documento, contro la dichiarazione solenne del morto, che esso reca in fronte, il signor Crispi ha il coraggio di venirci ancora a parlare... di onorari!
      Mettiamoci in conto quest’altra menzogna e andiamo avanti.
      C’è ancora bisogno di aggiungere che i documenti del piego giustificanti le cifre specificate dal suicida in quel foglio-indice, si riferivano ad esse e non ad altro? Che il suicida non poteva, né aveva nessuna ragion di commettere verso il suo avvocato e difensore da tanti anni, e col quale risulta, dalle stesse difese del Crispi, esser stato fino all’ultimo in rapporti eccellenti - di commettere, dico, quest’altra infamia diabolica di includere nel piego, inteso a dimostrare il ricatto di Herz, e intestato come tale, le lettere scambiate con Crispi sui terreni di Prato di Castello o su altre sue cause civili?
     
      Or mentre la Riforma smaniava a chiamar turpe menzogna la scoperta avvenuta nello studio Imbert, e il signor Crispi, ridotto a confessare le 50.000, inventava la scappatoia degli onorari, ecco cascare addosso all’uno e all’altra un’altra rivelazione di Y, il corrispondente dell’Italia Reale. Y (sigla del signor E.B. che alla cortesia di un famigliare di Reinach doveva di aver potuto vedere e trascrivere i documenti del piego - e perciò poté accennare anche al colore ed al sesto dei foglietti gialli) scriveva da Parigi all’Italia Reale:


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Lettera agli onesti di tutti i partiti
di Felice Cavallotti
1895 pagine 82

   





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