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      Ma non tutti fra coloro nella Camera e fuori, che hanno creduto, non conoscendolo, in lui, non tutti a lui sono legati da solidarietà di quel genere: sono pur fra essi uomini di cuore, onest’uomini e gentiluomini. Per questi soltanto ho parlato e per tutti quelli che nelle mie file o in file diverse di qualsiasi partito, hanno invocato la tregua di Dio sul terreno, ove tutti i cuori onesti si incontrano. E ho parlato per la pubblica coscienza, la quale, infallibile giudice, sa distinguere il linguaggio del galantuomo indignato da quello del libellista, il linguaggio del vero da quello della menzogna - e alla quale mi presento serenamente colla fronte alta di chi compie un dovere.
      Roma, 15 giugno 1895


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Lettera agli onesti di tutti i partiti
di Felice Cavallotti
1895 pagine 82

   





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